SALVINI, VINCE E CONVINCE

Allo strepitoso successo elettorale di Matteo Salvini hanno concorso in tanti.
A cominciare dai suoi ex-alleati (la Meloni e Berlusconi ), che lo hanno implorato di tornare nella casa del centrodestra e così facendo hanno finito per regalargli una indubbia centralità politica.
Infatti è stato grazie a questi accorati appelli se Salvini è stato percepito come l’unico leader che ha un presente ( il governo con i 5 stelle ) ma anche un futuro: l’eventuale coalizione con Forza Italia e Fratelli d’Italia (anche se forse fra 4 anni…).
Ma una buona mano al trionfo della nuova Lega nazionale glielo ha dato anche il suo attuale alleato, Luigi Di Maio, che per recuperare voti a sinistra sbottava ogni volta che Salvini teneva un comizio, tacciandolo di destrismo superato e con i suoi niet contro le grandi infrastrutture, ha consegnato, di fatto, a Salvini la palma di uomo di governo capace di raccogliere le istanze di tutto il mondo del lavoro.
Il resto lo hanno fatto i giornaloni attaccandolo un giorno si e l’altro pure, facendo scattare, come reazione, in molti italiani una grande solidarietà nei confronti del Capitano.
A questi si aggiungono i grandi meriti di Salvini che ha dato prova di fiuto politico efficace, di sorprendente pazienza, grande abilità, pragmatismo, forte empatia con il popolo che lo sente come uno di loro.
Adesso però viene il bello, attuare  quello che vuole la maggioranza degli italiani: calo delle tasse, eliminare l’inutile burocrazia,
carcere ai grandi evasori, riforma della giustizia, autonomia regionale, e perseverare nella lotta all’immigrazione clandestina, ai deliquenti (bianchi o neri che siano) e non accantonare la solidarietà sociale.
Se riuscirà a portare seriamente a termine questi obiettivi non farà certamente la fine dei governi targati PD.

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